Linea di dolci ispirata ai fondatori de La Romana. Le ricette di un tempo da portare a casa e decorare insieme.
Panama - 1953:
Tutti avevano un ruolo nella produzione di questo dolce e farli era diventato quasi il nostro rito. Io amalgamavo gli ingredienti, uno dei miei figli riempiva metà coppetta con semifreddo allo zabaione e l’altro completava con semifreddo aromatizzato all’anice. Anna ha avuto l’idea dell’amarena intera come conclusione, sua era la rifinitura di tutte le torte, suo era il tocco delicato. Sua era sempre la conclusione.
Zuccotto - 1968:
Da noi domenica è pranzo in famiglia. E quando arriva il dessert ognuno sfoggia orgoglioso la sua creazione. Il babbo preparava sempre questo dolce dalla ricetta lunga e faticosa che noi bambini non potevamo assaggiare, a causa della bagna alcolica, ma aiutavamo a creare. Il nostro compito era bagnare il pan di Spagna nell’alchermes e ci divertivamo un sacco perché le nostre dita si tingevano di un rosso acceso. Mamma intanto ci guardava con pazienza e preparava i nastri per incartare i dolci appena fatti.
Cri cri - 1975:
Il primo Cri cri era un cono al fiordilatte con la forma di piccole corna appuntite. Incaricavo i miei figli di ricoprirli immergendoli nel cioccolato fondente in un pentolino di rame ma, un po’ per distrazione, un po’ per dispetto, li facevano cadere nella glassa in modo che non li potessi vendere, con la speranza di divorarseli. “Stai calmo!” mi ripeteva Anna “in fondo i ragazzi hanno preso da te!”.
Ricotta stregata - 1980:
Non è stato facile completare questo dolce. Diversi tentativi, molti sbagli. Gli ingredienti erano semplici, alcuni li avevo già in gelateria e davo loro seconda vita, eppure non riuscivano a convincermi. Poi è stata Anna a dare un ordine alle mie idee confuse. Abbiamo assaggiato diversi tipi di ricotta. Finalmente il dolce che immaginavo era lì, pronto per essere condiviso.
Biscuit - 1984:
Per fare il Biscuit ci impegnavo delle ore e Anna mi teneva sempre compagnia. C’era da tagliare il pan di Spagna, da sbattere le uova per lo zabaione, da amalgamare la gianduia alla panna con una frusta enorme dal manico di legno. La sua idea di aggiungere le mandorle croccanti mi è piaciuta subito, era brava, trasformava i miei dolci in piccole opere d’arte.
Tartufo - 1986: